Martedì 26 Agosto dalle 18:30 alle 19:30 ripartono i corsi in kayak di 1° e 2° livello del Canoa Club Aqua Sport Santerno a Imola.
Il corso sarà svolto da Istruttori Federali direttamente in fiume e l’attrezzatura necessaria sarà fornita dal Club.
Per ulteriori informazioni:
Tel. 3388210647
E-mail info@aquasportsanterno.it
o direttamente sulla pagina Facebook Canoa Club A.S.S.I.
Aqua Sport Santerno Imola organizza un corso di canoa a Valstagna sul fiume Brenta il 12 luglio.
Il corso, della durata complessiva di 4 ore, è indirizzato a chi vuole migliorare la padronanza su fiumi di 3° grado.
Gli argomen ti affrontati saranno:
* assetto e traiettorie in rapida
* appoggi
* eskimo in corrente
* boof
Il corso sarà limitato ad un numero massimo di 4 partecipanti, per ulteriori informazioni e chiarimenti potete commentare l’articolo o telefonare al 3494028414.
Stay kayak!
Sì, d’accordo, nello stesso tempo si poteva arrivare quasi a Bovec, però, che dire, anche qualcosa di nuovo non guasta e soprattutto amplia l’orizzonte dei nostri itinerari canoistici.
Guidati dal mitico Gaetano De Marchi e da Claudio che sono di casa su quei fiumi, abbiamo approfittato di un qualche problema alle centraline che governano l’afflusso di acqua al fiume, per cui il rilascio era abbondante e il livello buono.
A detta dei locals una fortuna sfacciata perchè il Caorame è spesso avaro d’acqua.
Dopo un lungo giro in un labirinto di stradine e paesini che ci hanno macinato il senso dell’orientamento, siamo finalmente all’imbarco ed è ora di vederlo in faccia questo Caorame.
Un fossetto, largo da qui a lì, che scorre ingolato in una foresta fitta e intricata, pieno di sassi, però con acqua limpidissima.
Dai, sarà una cavolata!
Alla faccia!
Come ci vai dentro al fossetto ti accorgi che intanto devi manovrare rapido rapido in mezzo ai sassi che sono ravvicinatissimi, poi che le morte sono un concetto molto vago e infime che ci sono più alberi nel fiume che nella foresta di Sherwood.
Ma dopo un pò di rodaggio si comincia a prendere confidenza e il piacere di una discesa continua, sempre tesa, con pochissime soste è veramente grande.
Chi fa l’eskimo deve essere rapido a ripartire e non c’è spazio per fermarsi a fare commenti.
Davanti sempre lui, Gaetano De Marchi e dietro tutti gli ASSI in fila indiana.
Grande Gastone che nonostante la fatica, stringe i denti, sbuffa, arranca, va un pò a mollo, ma alla fine si sciroppa per intero tutti i 14 (dico quattordici) km di un percorso entusiasmante.
Sbarco, pacche sulle spalle, cacchio la rifacciamo, però quanto è lungo, una birretta e poi via, sotto un nubifragio, verso l’agricamper, anche quello consigliato dai nostri maestosi locals.
Notte sotto un nubifragio e quindi il giorno dopo troppa acqua per fare le Gole del Maè, come sarebbe stato previsto.
L’alternativa non è però un ripiego e allora, scortati ancora da Gaetano e in più con Andrea Testuggine (che cacchio di nome!), Fabio Battaglin e Moriccia Manfrin, ci spalmiamo sul Cordevole e improvvisamente, per magia…ci ritroviamo sul Soca!
Incredibile, anche qui acqua turchese, grandi massi intorno a cui slalomare, paesaggio molto simile alla Slovenia tanto che veniva da chiedersi se avevamo pagato il ticket a Bovec.
Insomma, proprio una bella discesa, proprio un bel posto, proprio bella gente e alla fine 2-3 km con ondone e volume d’acqua notevole che ha riscaldato l’animo anche dei più esigenti.
Allo sbarco un’ apoteosi d’entusiasmo con propositi di prenotare subito un viaggio sullo Zambesi a fare altre ondone.
Insomma, nel nostro piccolo, un bel fine settimana, con la consapevolezza di quanto questa filosofia di ASSI di legarsi ad altri club per scambiarsi ospitalità ed esperienze fluviali sia vincente e porti a conoscere altri amici canoisti tutti simpatici e accoglienti.
In uno sport di nicchia come il nostro ogni canoista è una perla rara e come tale va trattato.
Quindi, un appello a tutti i canoa club vicini e lontani: invitateci pure sui vostri fiumi, noi veniamo, sì va beh, facciamo un pò di casino, però ci divertiamo tutti insieme e alla prossima saremo noi ad aspettarvi.
D’altra parte, come dice il sommo poeta: “più si è e più ci si diverte“.
Lunghi fiumi agli A.S.S.I.
Io c’ero e con me: Ivano, Monica, Angela, Gastone,Gaetana, Rita, Roberto, Simone, Eugenio, Gaetano, Claudio, Andrea,Francesca, Claudio.
Ritrovo a Minerbio a ore 5.30 a.m. con gli occhi ancora pieni di sonno ma con una luce diversa ci apprestiamo a partire…direzione Venezia 40° edizione Vogalonga.
Arrivati in perfetto orario la partenza avviene in Bacino S.Marco con il classico colpo di cannone sparato dall’isola di S.Giorgio che dà il via alla manifestazione.
Aggirata l’isola di S.Elena si costeggiano le isole delle Vignole, di S.Erasmo e di S.Francesco del Deserto. A metà percorso si raggiunge Burano e qui siamo sbarcati per una sosta.
I ragazzi hanno tirato fuori i viveri e ovviamente non poteva mancare un bel pignoletto frizzantino e un bel caffè Borghetti che ci hanno dato la carica per affrontare l’altra metà del viaggio. (il mio personale menù non è stato di loro gradimento.
Vi comprendo!!! Ma sono a dieta.
Poi ci siamo concessi un giretto dentro l’isola di Burano famosa per i merletti e per le coloratissime abitazioni.
Ripartenza costeggiando le isole di Mazzorbo, Madonna del Monte e S.Giacomo in Paludo, il corteo entra a Murano attraverso il suo Canal Grande.
Giunti a Venezia dopo circa 30/35 km, si raggiunge il Canal Grande con l’arrivo a S. Marco e qui ad ogni minimo anfratto, ponte, banchina, ristorante c’è gente pronta a elargirti un sorriso, un applauso, un bravo, e questo ti fa chiudere in “grande bellezza” una giornata davvero speciale.
A Marco Cocchi sempre pronto e premuroso, a Michele Mike uomo dal piglio duro ma dal cuore tenero, a Roberto Casagrande perfetto con la sua aplomb impeccabile!!
Grazie ragazzi da un’acerba canoista.
Martedì 8 Luglio dalle 18:30 alle 20:00 ripartono i corsi in kayak del Canoa Club Aqua Sport Santerno a Imola.
I corsi saranno suddivisi in:
– Corso base per i principianti che si voglio avvicianre a questo fantastico mondo
– Corso intermedio per chi sente la necessità di affinare la tecnica e migliorare i movimenti in acqua
Il corso sarà svolto da Istruttori Federali direttamente in fiume e l’attrezzatura necessaria sarà fornita dal Club.
Per ulteriori informazioni:
Tel. 3388210647
E-mail info@aquasportsanterno.it
o direttamente sulla pagina Facebook Canoa Club A.S.S.I.
Pare che Dio, l’ottavo giorno, dopo essersi ben riposato, abbia notato che ancora mancava qualcosa per la perfezione e quindi creò il Sesia.
E noi tutti in questo w.e. favoloso siamo stati proprio lì.
Sul Sesia è normale prendere un mangiaebevi di sole e pioggia, ma noi invece tutto sole.
C’era questo raduno che ha calamitato veramente tanti canoisti, un successone, bravi; c’era un bel livello tra 70-80 metri cubi; c’erano le gare con la partecipazione di Anita (bravissima) e Daniele (chefigo) e c’erano tutti gli amici di tutta Italia che di solito incontriamo in questa attività itinerante e coi quali più o meno tacitamente ci diamo appuntamento per questi meeting.
Sabato: cominciamo subito con Piode-Scopello.
Qualche abbandono prima dell’imbarco, qualche altro poco dopo, i reduci arrivano belli puliti puliti all’imbarco intermedio dove raccattiamo il resto del gruppo e tutti insieme andiamo a sbarcare a Muro. Qualche altro bagnetto, ma che dire, il Sesia è il Sesia!
Intanto Anita Fontana e Daniele Chieregatto si sono coperti di gloria nelle gare a Campertogno.
Domenica: un pò più facile, da sotto alla Balmuccia a Chiesa, 4 Km però tutt’altro che banali nei quali si incontrano delicati trenini di onde dai nomi esotici tipo LA TRANCIA o L’UBRIACO e nei quali molti approfittano per risciacquare l’interno della canoa e le idee.
Non ancora paghi , un manipolo di eroi si precipita a fare l’Alpin Sprint e qui non posso non menzionare il grande Roberto Bighouse che sta diventando un mega-canoista.
Altri, più pacati, cercano di colmare alcune lacune didattiche restando allo sbarco a fare un pò di esercizi; un bravo a tutti, Leonardo, Anna, Alberto, vedrete che vi servirà.
Lunedi: mentre i fumi dell’alcool avviluppano ancora alcuni baldi tiratardi si decide di imbarcarci ancora da sotto alla Balmuccia però per farla un pò più lunga,vogliamo arrivare fino allo sbarramento quasi a Varallo.
Tutti bravi, si… qualche bagnetto, ma niente di che.
E dire che si incontrano soggetti per niente domestici tipo IGLOO, che di per se già ricorda qualcosa di eskimese, e MORTAL KOMBAT che è tutto un programma.
Comunque è stato bello vedere Marchino finalmente con un barcone e non fare la solita imitazione dell’alieno trascinato dalle onde appollaiato su una catinella.
Ancora bravi i principianti che hanno fatto un fiumone.
E la papera?
Beh, insomma, Max questa volta si è trascinato dietro veramente un esercito di paperelle, che disciplinatamente (!??) hanno seguito la sua scia sicure di essere lontane dal pericolo.
Sotto la Balmuccia si poteva quasi camminare sulle canoe e tutti con la fiducia che mamma papera Max avrebbe tracciato per tutti le vie più giuste.
Grande Max, sei stato grande, come sempre, grazie.
Se tu non ci fossi bisognerebbe costruirti, ma non so se abbiamo abbastanza materiale.
Un saluto affettuoso a tutti gli amici lombardi, toscani, veneti, piemontesi, liguri, romani che ci hanno allietato con la loro presenza.
E ne avrò di sicuro dimenticati molti.
Giro volentieri il resoconto Di Lelio e Raffi del Raduno Sul Piave che si è svolto lo scorso weekend.
Un’ottima occasione per conoscere nuovi percorsi sempre affascinanti.
L’anno prossimo non mancheremo!
Carissime/i
Il/la Piave mormorava calmo e placido al passaggio dei primi fanti il 24 Maggio….. così iniziava una storica canzone, altri tempi, altre battaglie.
Quella combattuta da noi dal 31/5 al 02/06 ” Perlapiave” è stata meno cruenta, ma non meno importante :
Per il secondo anno guidati da Legambiente ci siamo battuti contro un’opera mostruosa in cemento che cambierebbe totalmente l’aspetto di un tratto di fiume veramente unico, ricco di risorgive, percorsi naturalistici, e storia.
In centinaia ; bambini, adulti, ciclisti, artisti, volontari, suonatori, cuochi, camminatori, canoisti, gommonisti, residenti abbiamo combattuto contro l’ennesimo scempio all’ italiana, e per ora l’opera non si farà.
Storia a parte, brevemente vi descriverò i tre giorni del Piave.
Siamo partiti venerdi con un traffico da incubo, fermati a cena sotto un nubifragio con dei fulmini accecanti, tanto che prima di dormire abbiamo pensato se questo è l’inizio del Week End, chissà cosa ci succederà domani ??????
Sabato mattina traffico nullo, belle stradine, deliziosi paesini Veneti , fino a Vidor, sul ponte incontriamo il/la Piave, il colore ci fa venire i brividi,subito abbiamo pensato di aver sbagliato strada , di essere in Slovenia sulla Soca ,ed invece era il trasparente Piave.
A Falzè ( centro vitale della manifestazione), prendiamo i contatti , ci iscriviamo, 15 € cadauno, comprensivi del trasporto delle persone e delle canoe fino a Vidor per i giorni della manifestazione, piccoli omaggi, pizzetta e bibita all’arrivo, in sintesi dobbiamo solo parcheggiare nella vicina Area Camper, il resto lo fanno loro !! Alla mia età questi lussi si fanno apprezzare.
Il tratto percorso nei due giorni era di 12 Km, I° e II° grado, bel volume d’acqua , fiume veloce , e scusate se mi ripeto, di un colore abbagliante.
Bella compagnia, abbiamo fatto comunella con altri camperisti/canoisti in particolare Fabrizio (FE), con famiglia al seguito, la figlia Elena è atleta del CC Ferrara, Antonio (VI) prima in solitaria, poi in K2 insieme alla moglie, non pago il lunedì ha portato pure il figlio, Patrizia (FI) già con noi sul Tevere, che il sabato si è fatta il tratto da Buschè a Falzè, 40 chilometrini, a sua detta belli e veloci in un paesaggio da sogno, Davide ex fornitore di materiale del Mitico Ramses e tanti altri, impossibile ricordare i nomi di tutti.
Un tocco di classe ce l’ha dato la bella famigliola a lato del nostro camper, alla prima esperienza campeggistica, avevano una tenda improponibile, fortuna che non pioveva e non c’era vento, vitivinicoltori della vicina Pieve di Soligo , il loro Prosecco si è preso una bella Medaglietta d’Oro, e noi da buoni canoisti ce lo siamo scolato in un attimo insieme ad un ottimo Rosso (per chi ne volesse sapere di più “Azienda Agricola COLBEL” di Gianni Teo, Pieve di Soligo).
Arrivederci alla prossima, e la prossima con alcuni sarà la Vogalonga, poi il Mincio, poi si vedrà.
Baci e abbracci Lelio …… che presto si muterà in Ronin.
Se la Raffi sarà in forma vi invierà insieme alla mail anche alcune accattivanti foto del/della Piave, scusate per le ripetizioni, ma non siamo riusciti a capire pur chiedendolo, se è corretto dire il Piave o la Piave
Siamo tutti A.S.S.I. sloveni..
…o meglio Isontini (la rima con Soca produceva strane allusioni).
Comincio a pensare che alcuni di noi ormai abbiano trascorso più tempo in Slovenia che in patria…e hanno fatto bene.
La Soca si è mostrata nel suo volto migliore regalandoci 50m cubi di acqua turchese e un sole che scaldava gli animi anche dopo i bagni più clamorosi (la classifica del pulito, che roba, altro che le europee…).
Tanti aneddoti da raccontare, forse troppi, per cui tiro solo le somme:
– Sabato si va da Bovec a Trnovo; precave ottimo, cave così così in quanto molto impegnati col corso di rescue che aveva per tema “come cacchio recuperare il confettone rosa che è dall’altra parte del fiume?”. Luca Trevisan ci ha anche gentilmente mostrato cosa succede se finisci a nuoto dentro il buco magiabambini. Millie Madai, convinta che ormai fosse prossimo il tramonto, ha tirato fuori una candela, però una di quelle strane, un candelone rosa confetto (forse rimasto dall’ultimo compleanno)
– Domenica Koritnica, bellissima, con le nostre A.S.S.I. women spregiudicate giù per una discesa quasi tutta d’un fiato
Insomma siamo stati proprio bene ( ragazzi ricordate che la prossima volta che il giovedì sera compare su f.b. un iniziativa ASSI lì per lì, non perdete l’occasione che ci si diverte).
Grazie a tutti: Millie Madai, l’animatrice sovrana, Monica Simeone, guida insostituibile, Ivano Fontana, compagno di tutte le ballotte, Gaetana Picone, più che una donna un eskimese, Angela Stanghellini, che dire, pulita pulita, Ancica Simic-Tabarroni, che riempie di simpatia tutte le uscite, Moriccia Manfrin, compare di notte, sparisce sotto i flutti, Valeria Moroni, che in fiume VADDADIO, Francesco Ottaviani, new entry che speriamo si appassioni a noi.
Una riga apposta per Marco, coniuge di Ancica, che è fantastico nel guidarci sempre con sicurezza e per Luca Trevisan, che poveretto, è stato sfruttato in tutti i modi, recurero barche, nuoto in corrente, sostegno psicologico, sopportazione di tutte quelle donne.
Ciao a tutti, ci si vede sul Sesia
Sembrava complesso passare qualche giorno al capo slalom dell’ Isle della Serre a Sault Brenaz; non ci eravamo mai stati, i contatti diretti trovavano ostacoli linguistici ed il lungo viaggio demotivava i più.
Invece piacevole sorpresa, una volta tanto i navigatori portano diretti all’obbiettivo senza divagazioni tra i campi ed i francesi del camping sempre cortesi senza mai essere assillanti, e il fiume… che pacchia!
Un percorso vario con mille e mille varianti di esercizi e gradi di difficoltà molto diversi, acqua non fredda ma quasi piacevole ed un’estrema facilità di risalita.
Un sogno parcheggiare il camper sulla riva del fiume, non pronunciare mai la parola “recuperi” nè “cambi asciutti” perchè tutto è lì; se mentre scendi ti viene sete, ti fermi un attimo, vai al tuo camper e bevi, magari fai due goccine e poi riparti o ti spalmi sul prato a guardare gli altri che si ribaltano per poi ripartire dopo.
A Sault Brenaz puoi noleggiare attrezzatura, idro-speed, gommoni, sentirti la meglio guida rafting dello Zambesi, salvo poi inabissarti con tutto l’equipaggio al terribile tritaporcelli.
Insomma si può regredire fino a livelli impensabili.
Costi contenuti, circa € 7,00 per il camping e € 4,40 per l’accesso al fiume, con servizi buoni e posto ben curato.
Attenzione però, se vuoi dormire nelle tende comuni, o peggio nella Gitè, bisogna prenotare con largo anticipo.
Inutile dire che ci siamo talmente ambientati nel luogo che sembravamo indigeni; alla sera i francesi del campeggio ci cercavano in fiume perchè dovevano chiudere l’acqua per la notte e noi rischiavamo di rimanere spiaggiati.
Tra tutti ci siamo alternati in 13 canoisti, che non è poco per essere una prima assoluta, ma quando ci si diverte e la compagnia è sempre allegra facendo quello che piace, il richiamo è ASSIcurato.
L’anno prossimo, o anche l’estate prossima, saremo ancora di più. Promesso.
Lunghi fiumi agli ASSI (ma anche i campi slalom vanno poi bene).
Sabato 29/3/2014, in kayak sul fiume Montone.
Il Montone è la tappa finale della carriera canoistica perchè è il più bello, dopo il Montone nessuno scorcio ti sembrerà altrettanto pittoresco; ma al pari di una prima donna si fa desiderare, e anche quando si concede ti fa penare rivelandosi oscuro o limaccioso o gelido o tutto questo insieme.
Ovviamente ASSI non è immune a tanta fama e specialmente noi (Sara, Marchino ed io) che non l’abbiamo ancora disceso, lo teniamo d’occhio da mesi e finalmente dopo tante false partenze la congiunzione astrale si è realizzata nell’ultimo sabato di marzo.
La calda giornata primaverile è limpida e soleggiata e con un ultimo tocco di magia ci regala un livello medio-alto e acqua limpida; condizioni per il Montone, a detta di tutti, più uniche che rare.
La pattuglia ASSI è completata da Alberto, Riccardo, Moreno e ovviamente capitanata da Stik che col solito tam tam ha calamitato ulteriori 11 intrepidi (ci sarà da mettersi in fila, come alla coop).
L’imbarco è ampio e agevole e non lascia trasparire le difficoltà e le bellezze che ci riserverà il fiume, man mano che si scende in un ambiente incontaminato e lussureggiante le pareti si alzano, stratificate come un BigMac fino a formare una gola, con diversi colori e diverse consistenze che con l’erosione formano grandi lastre orizzontali sovrapposte lisce e regolari e…? e…? e c’è da badar lì e non distrarsi troppo perché il fiume si rivela tecnico e insidioso, anche se la presenza di laghetti dopo i passaggi perdona qualche errore consentendo comodi eskimo.
Se noi 3 novizi siamo arrivati in fondo meno ammaccati del previsto lo dobbiamo ad uno Stik in versione chioccia che non ci ha mollato un attimo descrivendoci in anteprima ogni passaggio, salto, buco, corrente …
Il ritorno sotto un salto inghiotte le canoe e le sputa qualche metro più avanti imbizzarrite … Alberto è in gran forma, rilassato come fosse in piscina lo vedo sempre impennato; anche Moreno è a sua agio, anzi no trasborda un salto, strano, non è da lui e stà anche sbagliando strada! Aho Moreno che fai??? Ah SI, OK, tutto chiaro, non si è gratificato abbastanza nel 1° passaggio e stà risalendo per rifarlo; Riccardo si fionda giù per lo stramazzo di 5° come niente fosse (soglia dove schiantarsi da una parte, buco che tiene con nicchia dall’altra …).
E arriva dopo il vecchio ponte a schiena d’asino la cascata della Brusia, un anfiteatro abbastanza regolare che con questo livello è completamente circondato dall’acqua in forma di spruzzi bianchissimi, BELLISSIMA! e profonda, TANTO PROFONDA, l’avevo guardata dal ponte prima di cambiarmi, e, sano di mente, avevo deciso CATEGORICAMENTE di non farla; accosto per sbarcare, mi passa di fianco Sara, oh Sara! Sara ma dove vai? C’è la cascata! è qui lo sbarco!
Anche Marchino, oh Machino c’è la cascata SEI MATTO?
Beh solo io a sbarcare?
Che vergogna!
Ma chi se ne frega!
Vado o non vado?
Lorenzo stà in piedi sul ciglio ad indicare con la pagaia il punto giusto per saltare, prima non si vede niente e non fa paura, poi sul ciglio come consigliato da Stik si chiudono gli occhi e Sbum, bam bum badabam; una, due, le braccia ci sono ancora tutte, 2 orecchie, 1 naso … dai che è andata bene, guardo in su e MEHHH! Ma quanto sono coraggioso?!!!
Altro che Ricardo Cuor di Leone!
Roberto Casagrande
PS: che conosco degli altri 11 mi vengono in mente:
Lorenzo Palma,
Francesca Fiorini,
Marco Anceschi,
Luca Moretti,
Daniele Cozzini,
Franco,