Scendere in kayak su dei percorsi stupendi come le Gole del Maè non può far altro che mettere di buon umore, e quando i nostri sono di buon umore e colmi di gioia emerge la parte goliardica del gruppo con un racconto che non ha nulla da invidiare ai peggiori bollettini di guerra.
Una discesa stupenda che lascia ebbri di emozioni fissando un solo pensiero nella testa: “Quando ci torniamo?”
Di seguito il resoconto ironico del nostro Carlo:
…Era un tranquillo sabato, precisamente sabato 4 ottobre 2014, quando….
…lo sguardo di Millie passava nervosamente
da quel tronco maledettamente incastrato nella gola a quello spicchio di cielo piccolissimo sopra di loro, appena visibile in mezzo alle umide pareti rocciose.
Le canoe della Gaetana, Stefano e Fabio sbattevano tra loro e contro la roccia mentre tutti usavano le unghie per tenersi disperatamente aggrappati a quella nicchia nella quale erano incastonati.
Quattro anime smarrite, abbracciate tra loro a cercare un conforto che non arrivava.
A monte il Maè impetuoso aveva dimenticato un tronco di traverso a pelo d’acqua e una fila di esausti canoisti cercava di oltrepassarlo a nuoto con le canoe alla mano; a valle l’ignoto.
Il fiume si era portato giù solo la canoa di Carlo con una corda attaccata e Gaetano che coraggiosamente la inseguiva.
Ma questo era successo ormai mezz’ora fa e nessun grido, nessun segno veniva dal fondo di quella gola.
Ci vuole lui, l’esperto, quello bravo, colui che l’ha già fatto tante volte: Davide.
Solo lui prendendo la testa del gruppo ci può aiutare.
Però è in fondo; allora scende dalla canoa, entra nell’acqua gelida e con la canoa alla mano va verso il tronco semisommerso per raggiungere i quattro e guidarli verso la salvezza.
Ma il Maè è ancora lì, mai domo, vuole la sua vittima; subdolamente entra nella canoa di Davide, la riempie, la appesantisce, la fa sfuggire di mano.
E’ pesante, troppo pesante, se ne va, passa sotto il tronco, è rovesciata!
Solo un grande uomo può prendere una grande decisione; Davide corre nell’acqua, salta sul tronco e spera, con un balzo, di prendere la canoa al volo.
Ma il subdolo Maè ha lasciato un suo tentacolo di acqua viscida sul tronco; il povero piede di Davide ci scivola sopra, il povero corpo di Davide vola in alto, fa un carpiato, e precipita a gambe larghe sul tronco sbattendo faccia e gioielli di famiglia.
Il Maè si occupa di raccogliere corpo , canoa, pagaia e lentamente trascinarli a valle.
Più sotto, quando la Millie vede arrivare la canoa rovesciata, tutti gli spessori in polistirolo attorno, la pagaia poco più in là e infine la carcassa di Davide a pelle d’orso con lo zigomo spaccato, guarda in faccia i sui compagni di sventura, socchiude gli occhi e mormora: “MORIREMO TUTTI!” 😀
No ASSI no party!!