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vogalonga 2014

Vogalonga 2014, diario di bordo di una giornata magica

vogalonga 2014

Ritrovo a Minerbio a ore 5.30 a.m. con gli occhi ancora pieni di sonno ma con una luce diversa ci apprestiamo a partire…direzione Venezia 40° edizione Vogalonga.

Arrivati in perfetto orario la partenza avviene in Bacino S.Marco con il classico colpo di cannone sparato dall’isola di S.Giorgio che dà il via alla manifestazione.

Aggirata l’isola di S.Elena si costeggiano le isole delle Vignole, di S.Erasmo e di S.Francesco del Deserto. A metà percorso si raggiunge Burano e qui siamo sbarcati per una sosta.

I ragazzi hanno tirato fuori i viveri e ovviamente non poteva mancare un bel pignoletto frizzantino e un bel caffè Borghetti che ci hanno dato la carica per affrontare l’altra metà del viaggio. (il mio personale menù non è stato di loro gradimento.

Vi comprendo!!! Ma sono a dieta.

Poi ci siamo concessi un giretto dentro l’isola di Burano famosa per i merletti e per le coloratissime abitazioni.

Ripartenza costeggiando le isole di Mazzorbo, Madonna del Monte e S.Giacomo in Paludo, il corteo entra a Murano attraverso il suo Canal Grande.

Giunti a Venezia dopo circa 30/35 km, si raggiunge il Canal Grande con l’arrivo a S. Marco e qui ad ogni minimo anfratto, ponte, banchina, ristorante c’è gente pronta a elargirti un sorriso, un applauso, un bravo, e questo ti fa chiudere in “grande bellezza” una giornata davvero speciale.

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A Marco Cocchi sempre pronto e premuroso, a Michele Mike uomo dal piglio duro ma dal cuore tenero, a Roberto Casagrande perfetto con la sua aplomb impeccabile!!

Grazie ragazzi da un’acerba canoista.

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Kayak_Sesia_201437

Un Sesia da A.S.S.I.

Kayak_Sesia_201437Pare che Dio, l’ottavo giorno, dopo essersi ben riposato, abbia notato che ancora mancava qualcosa per la perfezione e quindi creò il Sesia.

E noi tutti in questo w.e. favoloso siamo stati proprio lì.

Sul Sesia è normale prendere un mangiaebevi di sole e pioggia, ma noi invece tutto sole.

C’era questo raduno che ha calamitato veramente tanti canoisti, un successone, bravi; c’era un bel livello tra 70-80 metri cubi; c’erano le gare con la partecipazione di Anita (bravissima) e Daniele (chefigo) e c’erano tutti gli amici di tutta Italia che di solito incontriamo in questa attività itinerante e coi quali più o meno tacitamente ci diamo appuntamento per questi meeting.

Sabato: cominciamo subito con Piode-Scopello.

Qualche abbandono prima dell’imbarco, qualche altro poco dopo, i reduci arrivano belli puliti puliti all’imbarco intermedio dove raccattiamo il resto del gruppo e tutti insieme andiamo a sbarcare a Muro. Qualche altro bagnetto, ma che dire, il Sesia è il Sesia!

Intanto Anita Fontana e Daniele Chieregatto si sono coperti di gloria nelle gare a Campertogno.

Domenica: un pò più facile, da sotto alla Balmuccia a Chiesa, 4 Km però tutt’altro che banali nei quali si incontrano delicati trenini di onde dai nomi esotici tipo LA TRANCIA o L’UBRIACO e nei quali molti approfittano per risciacquare l’interno della canoa e le idee.

Non ancora paghi , un manipolo di eroi si precipita a fare l’Alpin Sprint e qui non posso non menzionare il grande Roberto Bighouse che sta diventando un mega-canoista.

Altri, più pacati, cercano di colmare alcune lacune didattiche restando allo sbarco a fare un pò di esercizi; un bravo a tutti, Leonardo, Anna, Alberto, vedrete che vi servirà.

Lunedi: mentre i fumi dell’alcool avviluppano ancora alcuni baldi tiratardi si decide di imbarcarci ancora da sotto alla Balmuccia però per farla un pò più lunga,vogliamo arrivare fino allo sbarramento quasi a Varallo.

Tutti bravi, si… qualche bagnetto, ma niente di che.

E dire che si incontrano soggetti per niente domestici tipo IGLOO, che di per se già ricorda qualcosa di eskimese, e MORTAL KOMBAT che è tutto un programma.

Comunque è stato bello vedere Marchino finalmente con un barcone e non fare la solita imitazione dell’alieno trascinato dalle onde appollaiato su una catinella.

Ancora bravi i principianti che hanno fatto un fiumone.

E la papera?

Beh, insomma, Max questa volta si è trascinato dietro veramente un esercito di paperelle, che disciplinatamente (!??) hanno seguito la sua scia sicure di essere lontane dal pericolo.

Sotto la Balmuccia si poteva quasi camminare sulle canoe e tutti con la fiducia che mamma papera Max avrebbe tracciato per tutti le vie più giuste.

Grande Max, sei stato grande, come sempre, grazie.

Se tu non ci fossi bisognerebbe costruirti, ma non so se abbiamo abbastanza materiale.

Un saluto affettuoso a tutti gli amici lombardi, toscani, veneti, piemontesi, liguri, romani che ci hanno allietato con la loro presenza.

E ne avrò di sicuro dimenticati molti.

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Raduno sul Piave

Giro volentieri il resoconto Di Lelio e Raffi del Raduno Sul Piave che si è svolto lo scorso weekend.
Un’ottima occasione per conoscere nuovi percorsi sempre affascinanti.

L’anno prossimo non mancheremo!

piave03Carissime/i
Il/la Piave mormorava calmo e placido al passaggio dei primi fanti il 24 Maggio….. così iniziava una storica canzone, altri tempi, altre battaglie.

Quella combattuta da noi dal 31/5 al 02/06 ” Perlapiave” è stata meno cruenta, ma non meno importante :
Per il secondo anno guidati da Legambiente ci siamo battuti contro un’opera mostruosa in cemento che cambierebbe totalmente l’aspetto di un tratto di fiume veramente unico, ricco di risorgive, percorsi naturalistici, e storia.

In centinaia ; bambini, adulti, ciclisti, artisti, volontari, suonatori, cuochi, camminatori, canoisti, gommonisti, residenti abbiamo combattuto contro l’ennesimo scempio all’ italiana, e per ora l’opera non si farà.

Storia a parte, brevemente vi descriverò i tre giorni del Piave.

Siamo partiti venerdi con un traffico da incubo, fermati a cena sotto un nubifragio con dei fulmini accecanti, tanto che prima di dormire abbiamo pensato se questo è l’inizio del Week End, chissà cosa ci succederà domani ??????

Sabato mattina traffico nullo, belle stradine, deliziosi paesini Veneti , fino a Vidor, sul ponte incontriamo il/la Piave, il colore ci fa venire i brividi,subito abbiamo pensato di aver sbagliato strada , di essere in Slovenia sulla Soca ,ed invece era il trasparente Piave.

A Falzè ( centro vitale della manifestazione), prendiamo i contatti , ci iscriviamo, 15 € cadauno, comprensivi del trasporto delle persone e delle canoe fino a Vidor per i giorni della manifestazione, piccoli omaggi, pizzetta e bibita all’arrivo, in sintesi dobbiamo solo parcheggiare nella vicina Area Camper, il resto lo fanno loro !! Alla mia età questi lussi si fanno apprezzare.

Il tratto percorso nei due giorni era di 12 Km, I° e II° grado, bel volume d’acqua , fiume veloce , e scusate se mi ripeto, di un colore abbagliante.

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Bella compagnia, abbiamo fatto comunella con altri camperisti/canoisti in particolare Fabrizio (FE), con famiglia al seguito, la figlia Elena è atleta del CC Ferrara, Antonio (VI) prima in solitaria, poi in K2 insieme alla moglie, non pago il lunedì ha portato pure il figlio, Patrizia (FI) già con noi sul Tevere, che il sabato si è fatta il tratto da Buschè a Falzè, 40 chilometrini, a sua detta belli e veloci in un paesaggio da sogno, Davide ex fornitore di materiale del Mitico Ramses e tanti altri, impossibile ricordare i nomi di tutti.

Un tocco di classe ce l’ha dato la bella famigliola a lato del nostro camper, alla prima esperienza campeggistica, avevano una tenda improponibile, fortuna che non pioveva e non c’era vento, vitivinicoltori della vicina Pieve di Soligo , il loro Prosecco si è preso una bella Medaglietta d’Oro, e noi da buoni canoisti ce lo siamo scolato in un attimo insieme ad un ottimo Rosso (per chi ne volesse sapere di più “Azienda Agricola COLBEL” di Gianni Teo, Pieve di Soligo).

Arrivederci alla prossima, e la prossima con alcuni sarà la Vogalonga, poi il Mincio, poi si vedrà.
Baci e abbracci Lelio …… che presto si muterà in Ronin.

Se la Raffi sarà in forma vi invierà insieme alla mail anche alcune accattivanti foto del/della Piave, scusate per le ripetizioni, ma non siamo riusciti a capire pur chiedendolo, se è corretto dire il Piave o la Piave

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Kayak Slovenia Aquasport Santerno

Siamo tutti A.S.S.I. sloveni!

Siamo tutti A.S.S.I. sloveni..

…o meglio Isontini (la rima con Soca produceva strane allusioni).

Comincio a pensare che alcuni di noi ormai abbiano trascorso più tempo in Slovenia che in patria…e hanno fatto bene.

La Soca si è mostrata nel suo volto migliore regalandoci 50m cubi di acqua turchese e un sole che scaldava gli animi anche dopo i bagni più clamorosi (la classifica del pulito, che roba, altro che le europee…).

Tanti aneddoti da raccontare, forse troppi, per cui tiro solo le somme:

– Sabato si va da Bovec a Trnovo; precave ottimo, cave così così in quanto molto impegnati col corso di rescue che aveva per tema “come cacchio recuperare il confettone rosa che è dall’altra parte del fiume?”. Luca Trevisan ci ha anche gentilmente mostrato cosa succede se finisci a nuoto dentro il buco magiabambini. Millie Madai, convinta che ormai fosse prossimo il tramonto, ha tirato fuori una candela, però una di quelle strane, un candelone rosa confetto (forse rimasto dall’ultimo compleanno)

– Domenica Koritnica, bellissima, con le nostre A.S.S.I. women spregiudicate giù per una discesa quasi tutta d’un fiato

Insomma siamo stati proprio bene ( ragazzi ricordate che la prossima volta che il giovedì sera compare su f.b. un iniziativa ASSI lì per lì, non perdete l’occasione che ci si diverte).

Grazie a tutti: Millie Madai, l’animatrice sovrana, Monica Simeone, guida insostituibile, Ivano Fontana, compagno di tutte le ballotte, Gaetana Picone, più che una donna un eskimese, Angela Stanghellini, che dire, pulita pulita, Ancica Simic-Tabarroni, che riempie di simpatia tutte le uscite, Moriccia Manfrin, compare di notte, sparisce sotto i flutti, Valeria Moroni, che in fiume VADDADIO, Francesco Ottaviani, new entry che speriamo si appassioni a noi.

Una riga apposta per Marco, coniuge di Ancica, che è fantastico nel guidarci sempre con sicurezza e per Luca Trevisan, che poveretto, è stato sfruttato in tutti i modi, recurero barche, nuoto in corrente, sostegno psicologico, sopportazione di tutte quelle donne.

Ciao a tutti, ci si vede sul Sesia

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ASSI kayak Salut Brenaz

ASSI in kayak a Sault Brenaz 25/04/2014 – 03/05/2014

ASSI kayak Salut BrenazSembrava complesso passare qualche giorno al capo slalom dell’ Isle della Serre a Sault Brenaz; non ci eravamo mai stati, i contatti diretti trovavano ostacoli linguistici ed il lungo viaggio demotivava i più.

Invece piacevole sorpresa, una volta tanto i navigatori portano diretti all’obbiettivo senza divagazioni tra i campi ed i francesi del camping sempre cortesi senza mai essere assillanti, e il fiume… che pacchia!

Un percorso vario con mille e mille varianti di esercizi e gradi di difficoltà molto diversi, acqua non fredda ma quasi piacevole ed un’estrema facilità di risalita.

Un sogno parcheggiare il camper sulla riva del fiume, non pronunciare mai la parola “recuperi” nè “cambi asciutti” perchè tutto è lì; se mentre scendi ti viene sete, ti fermi un attimo, vai al tuo camper e bevi, magari fai due goccine e poi riparti o ti spalmi sul prato a guardare gli altri che si ribaltano per poi ripartire dopo.

A Sault Brenaz puoi noleggiare attrezzatura, idro-speed, gommoni, sentirti la meglio guida rafting dello Zambesi, salvo poi inabissarti con tutto l’equipaggio al terribile tritaporcelli.
Insomma si può regredire fino a livelli impensabili.

Costi contenuti, circa € 7,00 per il camping e € 4,40 per l’accesso al fiume, con servizi buoni e posto ben curato.

Attenzione però, se vuoi dormire nelle tende comuni, o peggio nella Gitè, bisogna prenotare con largo anticipo.

Inutile dire che ci siamo talmente ambientati nel luogo che sembravamo indigeni; alla sera i francesi del campeggio ci cercavano in fiume perchè dovevano chiudere l’acqua per la notte e noi rischiavamo di rimanere spiaggiati.

Tra tutti ci siamo alternati in 13 canoisti, che non è poco per essere una prima assoluta, ma quando ci si diverte e la compagnia è sempre allegra facendo quello che piace, il richiamo è ASSIcurato.

L’anno prossimo, o anche l’estate prossima, saremo ancora di più. Promesso.

Lunghi fiumi agli ASSI (ma anche i campi slalom vanno poi bene).

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Roberto Casagrande

In kayak sul fiume Montone

Sabato 29/3/2014, in kayak sul fiume Montone.

Il Montone è la tappa finale della carriera canoistica perchè è il più bello, dopo il Montone  nessuno scorcio ti sembrerà altrettanto pittoresco; ma al pari di una prima donna si fa desiderare, e anche quando si concede ti fa penare rivelandosi oscuro o limaccioso o gelido o tutto questo insieme.

Ovviamente ASSI non è immune a tanta fama e specialmente noi (Sara, Marchino ed io) che non l’abbiamo ancora disceso, lo teniamo d’occhio da mesi e finalmente dopo tante false partenze la congiunzione astrale si è realizzata nell’ultimo sabato di marzo.

La calda giornata primaverile è limpida e soleggiata e con un ultimo tocco di magia ci regala un livello medio-alto e acqua limpida; condizioni per il Montone, a detta di tutti, più uniche che rare.

La pattuglia ASSI è completata da Alberto, Riccardo, Moreno e ovviamente capitanata da Stik che col solito tam tam ha calamitato ulteriori 11 intrepidi (ci sarà da mettersi in fila, come alla coop).

L’imbarco è ampio e agevole e non lascia trasparire le difficoltà e le bellezze che ci riserverà il fiume, man mano che si scende in un ambiente incontaminato e lussureggiante le pareti si alzano, stratificate come un BigMac fino a formare una gola, con diversi colori e diverse consistenze che con l’erosione formano grandi lastre orizzontali sovrapposte lisce e regolari e…? e…? e c’è da badar lì e non distrarsi troppo perché il fiume si rivela tecnico e insidioso, anche se la presenza di laghetti dopo i passaggi perdona qualche errore consentendo comodi eskimo.

Se noi 3 novizi siamo arrivati in fondo meno ammaccati del previsto lo dobbiamo ad uno Stik in versione chioccia che non ci ha mollato un attimo descrivendoci in anteprima ogni passaggio, salto, buco, corrente …
Il ritorno sotto un salto inghiotte le canoe e le sputa qualche metro più avanti imbizzarrite … Alberto è in gran forma, rilassato come fosse in piscina lo vedo sempre impennato; anche Moreno è a sua agio, anzi no trasborda un salto, strano, non è da lui e stà anche sbagliando strada! Aho Moreno che fai??? Ah SI, OK, tutto chiaro, non si è gratificato abbastanza nel 1° passaggio e stà risalendo per rifarlo; Riccardo si fionda giù per lo stramazzo di 5° come niente fosse (soglia dove schiantarsi da una parte, buco che tiene con nicchia dall’altra …).

E arriva dopo il vecchio ponte a schiena d’asino la cascata della Brusia, un anfiteatro abbastanza regolare che con questo livello è completamente circondato dall’acqua in forma di spruzzi bianchissimi, BELLISSIMA! e profonda, TANTO PROFONDA, l’avevo guardata dal ponte prima di cambiarmi, e, sano di mente, avevo deciso CATEGORICAMENTE di non farla; accosto per sbarcare, mi passa di fianco Sara, oh Sara! Sara ma dove vai? C’è la cascata! è qui lo sbarco!

Anche Marchino, oh Machino c’è la cascata SEI MATTO?

Beh solo io a sbarcare?

Che vergogna!

Ma chi se ne frega!

Vado o non vado?

Lorenzo stà in piedi sul ciglio ad indicare con la pagaia il punto giusto per saltare, prima non si vede niente e non fa paura, poi sul ciglio come consigliato da Stik si chiudono gli occhi e Sbum, bam bum badabam; una, due, le braccia ci sono ancora tutte, 2 orecchie, 1 naso … dai che è andata bene, guardo in su e MEHHH! Ma quanto sono coraggioso?!!!

Altro che Ricardo Cuor di Leone!

Roberto Casagrande

PS: che conosco degli altri 11 mi vengono in mente:
Lorenzo Palma,
Francesca Fiorini,
Marco Anceschi,
Luca Moretti,
Daniele Cozzini,
Franco,

Roberto Casagrande

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Kayak Party fiume Arno - Canoa Club Imola

Sul fiume Arno con i Ruzzolafossi al “Kayak Party”

Non eravamo mai stati sull’Arno casentinese, ma ne è valsa la pena!In Kayak sul fiume Arno - Canoa Club Imola

Kayak Party del 29 e 30 Marzo 2014, Aqua Sport Santerno c’è!

Un fiume bello, facile, con acqua trasparente e in un contesto naturale molto piacevole; sarà senz’altro un itinerario da ripetere, magari portando molti principianti per i quali è particolarmente indicato.

Partiti fin dal venerdì sera, ci si accampa all’agriturismo “La Collina delle Stelle”, appena fuori Bibbiena. Spendo solo una parola su questo agriturismo, anzi due: da ritornarci!!

Sabato accompagnati dagli amici del Club Ruzzolafossi, Massimo Roba, Giacomo, Patrizia e Marco scendiamo un tratto di Arno partendo da Rubbiano.

Il fiume ha un livello medio-alto ma non presenta nessun pericolo ed è di difficoltà aggredibile anche  dai più timorosi, acqua trasparente e paesaggio molto bello.

Poi merendone e a seguire cena in agriturismo. Crostini toscani, ribollita, grigliata di molti molti maiali, insomma un piacere della vita.

Domenica al raduno “Kayak Party”! Un successone, almeno 100 canoisti sempre coadiuvati  dai “Ruzzolafossi”.

L’Arno si preannunciava un pochino più frizzante, ma forse è per questo che è stato ancora più piacevole.

Mitico lo sbarramento, anzi la pescaia detto alla toscana, che saltano in molti.

Anche Rita dopo una mezzoretta di: “nonononoooo”, “adesso lo faccio”, “NONONONOOOOOOO”, per finire con un “mi butto”; questa volta neanche un urletto e boof da manuale.

Il fiume è largo con rapidine brevi che non rallentano, e quindi le 100 canoe scendono veloci e senza intoppi.

Allo sbarco i Ruzzolafossi hanno organizzato un pranzo presso un ristorante e manco a farlo a posta se rimagna…

Mentre tornavo verso casa pensavo quanto siamo fortunati a potere vivere giorni ed emozioni come queste.

Va beh, qualche citazione: Stefano ha concluso la sua prima discesa senza smuovere la classifica di re/regina del pulito; Gae sempre più determinata; Ancica nuova iscritta, credo sarà preziosa non solo come canoista, ma anche come apporto di entusiasmo; Ivano ha ripreso la pagaia e mi auguro in modo definitivo; di Monica ne ho sempre bisogno; Claudio un amico indispensabile; Rita sta studiando i video delle cascate del Niagara; Lelio, Raffa, Luigi, Anna, che dire, grazie per la fiducia e per l’amicizia dimostrata.

Ho tenuto per ultimi i mitici Ruzzolafossi, per i quali chiedo un applauso a scena aperta: Massimo, Giacomo, Marco, Patrizia e tanti altri che non conosco.

Hanno organizzato un raduno perfetto, dando servizi e cortesia a piene mani; sempre disponibili, pazienti con la massa di canoisti pieni di domande, cortesi ma professionali.

Con noi, in particolare, sono stati generosissimi, ci hanno accolto, trovato la sistemazione, accompagnati nell’uscita del sabato, aiutati la domenica, insomma….. grandi compagni di fiume.

GRAZIE RUZZOLAFOSSI e ci saremo anche l’anno prossimo!

 

Kayak Party fiume Arno - Canoa Club Imola

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9 raduno fict vara - Canoa Club Imola

Un weekend sul vara con il centro Kayak Brugnato

9 raduno fict vara - Canoa Club Imola

Il 9° raduno FICT di primavera sul Vara del 15 e 16 Marzo è ormai passato, ed ovviamente la presenza del Canoa Club Aqua Sport Santerno Imola non poteva essere che scontata.

Il gruppo A.S.S.I. ha portato a casa un bel weekend di canoa, divertimento e condivisa gioia di stare assieme.

Ad allietare le splendide discese effettuate su questo fiume ligure sono state le varie competizioni organizzate dal centro Kayak Brugnato.

Parliamo di:

  • Gara di grigliata
  • Gara di lancio della corda
  • Gara di birra a staffetta
  • Gara di vestizione

Ovviamente non possiamo che evidenziare la partecipazione del nostro Miki (Michele Dalla) alla gara di grigliata, vincendo nella sua specialità e devolvendo il premio in denaro al Club.

Come al solito la discesa è stata capitanata dal grande Max (Massimo Sticca) che ha portato tutti giù per il fiume, senza tralasciare l’aspetto della sicurezza .

Poi il rapidone finale che regala sempre uno sprazzo di adrenalina, affrontato con spavalderia anche da chi affermava : “io no, faccio solo cose tranquille”, sottolineando anche l’ottima prestazione dei principianti che hanno dato il meglio di se.

Grazie a tutti i ragazzi del centro kayak Brugnato capitanati da Walter Filattiera, che hanno reso perfetta questa nona edizione del Raduno sul Vara.

Alla Prossima…

Canoa Club Imola sul Vara

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