Ritorno a casa.

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Ritorno a casa.

RITORNO A CASA

È passato così tanto tempo prima che potessi farvi ritorno. A casa.

Sono stato via per molto che quasi non ricordo i motivi che me ne hanno allontanato.

No, nessun evento drammatico.

Solo, credo, la vita. Che per alcuni, i più distratti, finisce per prendere il controllo.

E, strano a dirsi, riesce a volte a portarti via anche da ciò che ami.

Da attore diventi burattino. Schiacciato da continui compromessi, un film che va in onda ogni mattina, sempre uguale a se stesso.

16344010_10210534868801671_254683241_nE non è il film che avevi scelto e desiderato guardare. Persino ciò che hai nel cuore finisce per scolorirsi, sbiadire, al punto da non ricordarne più il profumo, l’odore, il significato finanche.

Eccomi giunto.

Posso percepire ogni singolo battito cardiaco, così potente da sentirlo rimbombare nelle orecchie. Sento persino il sangue scorrere più veloce mentre mi avvicino alla mia vecchia compagna di avventure, sempre splendida in quella sua mise rosso acceso. La sollevo sulla spalla, deciso ma delicato al tempo stesso, e mi avvio.

Al termine del sentiero sterrato mi guardo attorno e ho come la sensazione che i miei sensi si stiano riprendendo da un lungo torpore. Avverto forte l’odore delle foglie, posso udire l’acqua che scorre veloce, percepisco l’aria sulla mia pelle. Poso la canoa sulla sponda del fiume, mi siedo dentro

. Immergo le mani nell’acqua e la getto sul volto. Riti che non si dimenticano.

Guardo i miei compagni attorno a me e ripenso a quell’antico detto che recita:

CASA È DOVE RISIEDE IL CUORE.

Scritto da: Maria Cristina Paglia

photo by: Max Stick (fiume Guil, Gole del castello, Francia)

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