AquaSportSanternoImola all'Adigemarathon.

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AquaSportSanternoImola all’Adigemarathon.

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AquaSportSanternoImola all’Adigemarathon, tutti insieme con passione. Non è facile unire in un’unica manifestazione canoisti fluviali, marini, canadesi, gommoni, agonisti e avventori della domenica: alla Marathon ci son riusciti per l’ennesima volta. Alla fine ci hanno messi anche a tavola tutti, davanti ad un egregio piatto di tortellini con, in più, la par condicio per i vegetariani. Organizzazione impeccabile, sicurezza e servizi prestati da volontari sparsi per tutto il tragitto con assistenza all’inizio e alla fine delle poche rapide che l’Adige ci ha offerto: per dare la linea giusta a chi, come noi, era “di barca delicata”. L’Adige regala un’atmosfera magica, una valle mozzafiato alla Narnia che il meteo ballerino non è riuscito a guastare, se non per trasformarlo in qualcosa di ancora più fiabesco, con le sue nuvole basse a coprire le cime dei monti circostanti. C’erano tante persone, tanti amanti di questo sport, c’era persino una barca fatta di boccioni d’acqua vuoti da ufficio (impiegati fluviali, eh eh eh..), i cronisti sia alla partenza che all’arrivo hanno avuto una parola per tutti, per i bravi, per i bravissimi e anche solo per gli appassionati. Ma come è stata la MIA Adigemarathon? Ore 7: la sveglia, i surfski già sull’auto ed in mente il consiglio di Loris “occhi aperti e timone basculante”.. ce la faremo? riusciremo a tornare a casa con le barche intere o torneremo con i loro pezzettini e la coda tra le gambe? Il percorso è nuovo per noi, certo è un fiume facile, ma la facilità si misura anche a seconda del mezzo con cui affronti una discesa (a tal proposito sarei curiosa di provare il mezzo degli “impiegati fluviali”). Noi siamo con una barca inventata per surfare le onde del MARE a tentare di non farci ribaltare dalle onde di un FIUME. Ma siamo matti? Arriviamo a Dolcé e subito tutti i dubbi passano, l’atmosfera allegra, calda e accogliente ci avvolge, l’entusiasmo nell’aria ci fa dimenticare le perplessità. Gli alpini ci foraggiano con thè caldo e panini alla nutella per affrontare i venti chilometri del percorso per amatori, ci sono bambini, famiglie, amici vecchi e nuovi, è una bella festa e poco importa dei nuvoloni minacciosi: acqua sopra e acqua sotto, poco cambia. Si avvicina l’ora della nostra partenza, tra un pò arriveranno gli agonisti: ci emoziona veder passare “quelli bravi”, quelli che giocano con il cronometro e che hanno il numero sulla maglietta e, passati loro, accodarci con le nostre casacchine arancioni nella speranza di indossare il numerino l’anno prossimo anche noi.. Partiamo: il fiume corre veloce e freddo e un pò di pioggerella ci bagna la faccia. Ci accodiamo agli ultimi agonisti attendendo che arrivino le prime rapidine con ansia.. eccola, rapida Ronchi, un volontario gentile mi dice “a sinistra a sinistra”, imbocco la rapida, “questo non è il mare” penso improvvisamente, “cavoli questo non è il maaaaa….!” Bagno. Controllo che la barca sia intera, “cavoli l’acqua è fredda” penso, controllo che nessuno stia per investirmi, trenta secondi e son di nuovo su mentre un signore gentile mi dice “dai che se ti ci metti li riprendi”, parto con grinta… anche questo è adigemarathon, una sfida con se stessi. Le prossime rapide non mi colgono impreparata, pagaio cattiva e se me la vedo brutta, gambe fuori (come suggerisce uno dei maestri del surfski). I venti chilometri scorrono e il tempo migliora, si avvicina il traguardo..sentiamo da lontano la voce dello speaker che commenta gli arrivi degli agonisti e dei primi amatori…ARRIVO. Son felice. Soprattutto per aver partecipato ad una manifestazione ben organizzata e allegra, anche se impegnativa, che ci ha uniti tutti. Una bella domenica di festa dove la passione per questo sport è stata protagonista e siamo tornati a casa tutti più ricchi, neanche l’acquazzone che ci ha annaffiato letteralmente mentre recuperavamo le barche nel pomeriggio è riuscito a scalfire l’entusiasmo lasciando magicamente posto ad un’inaspettata primavera con un bellissimo arcobaleno in fondo alla valle: siamo riusciti a salutare gli amici, ringraziare Pescantina che ci ha accolto così caldamente e tornare verso casa stanchi ma contenti. Arrivederci Adigemarathon, ci rivediamo nel 2016.

Nadia e Giancarlo.

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